domenica 15 luglio 2012

Stuzzicando l’appetito con una ricetta antica: lavash crackers.



Recentemente ho visto Chef.  Il film non brilla particolarmente per dialoghi o spessore ma c’è una frase che mi ha fatto riflettere. La dice il coprotagonista, Michaël Youn alias Jacky Bonnot, giovane cuoco dalle alterne fortune,  quando si trova a difendere la sua scelta di seguire le ricette del grande chef Alexandre Lagarde, alias Jean Reno, invece che sperimentare la cucina molecolare: ad un certo punto ammette con orgoglio che “tutti copiamo!”

In parte è vero ed è così che la nostra specie ha selezionato nel corso dei millenni tra i cibi “buoni” e quelli “cattivi”, cioè tra quelli che ci fanno crescere e ci danno energie per sopportare la fatica e quelli che non sono sufficientemente nutrienti o sono velenosi o provocano altri effetti dolorosi e non desiderati.

Questo è il modo con cui la nostra specie è arrivata fin qui: con un’alimentazione atavica e selettiva, che si è probabilmente propagata per imitazione.

Così oggi vorrei condividere con voi  la riscoperta di un tipo di pane antico e non italiano: il lavash. Di tutti i pani piatti - pita, naan, injera, etc – il pane lavash sembra sia il più antico, è originario dell’ Armenia ma ampiamente diffuso in tutto il Medio Oriente. È molto versatile perché  ha delle varianti soffici, che si prestano a fare le funzioni  di piatto, di pane e anche di salvietta, ma anche delle altre sottili e croccanti come crackers.

Io l’ho scoperto curiosando nelle ricette di una cuoca Neozelandese, Annabel Langbein e l’ho provato subito.

Ecco la ricetta:
125 gr. farina bianca
65 gr. farina integrale
2 cucchiai di semi di sesamo neri e 2 cucchiai di semi di sesamo bianchi (o 4 di un tipo solo se non riusciste a procurarveli entrambi)
1 cucchiaio di origano fresco
1 cucchiaino di sale
¼ tazza di olio extravergine d’oliva
1 cucchiaio di olio di semi di sesamo (io non l’avevo e non l’ho usato ma sono venuti buoni lo stesso)
½ tazza di acqua

Preparazione:

Accendete il forno, temperatura 165 C (150 se ventilato). Mischiate in una ciotola gli ingredienti asciutti (farine, semi, sale e origano) mentre in una tazza con una mini frusta emulsionate insieme olio e acqua.

Impastate gli ingredienti e formate una palla di pasta che dividerete in quattro parti. Spianate ogni pezzo di pasta fino ad ottenere una sfoglia sottile, sottile, almeno quanto i semi di sesamo consentono.

Da ogni sfoglia ottenuta ricavate delle strisce di formato pappardella grande (4x15cm) che metterete in una teglia piatta che avrete rivestito precedentemente di carta da forno. Spennellate con olio e spargetevi qualche granello di sale grosso.



Infornate per 15/18 minuti.

I crackers una volta freddi possono essere conservati in un contenitore a tenuta d’aria per alcuni giorni, ma sono molto gustosi  e vi sfido a farveli durare.

Io li ho serviti per l’aperitivo con  canestrato di Moliterno e della gelatina di Moscato presa da Eataly, ma un’alternativa possono essere dei pezzettini di pera sbucciata da servire a lato. I lavash si combinano bene anche con olive e hummus.

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